martedì 11 giugno 2019

pitture rupestri

Le pitture rupestri sono quelle pitture riportate sulle pareti di una grotta, o su muri o soffitti di pietra, risalenti alla preistoria, a partire dal Paleolitico. Sono state trovate anche incisioni rupestri.
Quando furono rinvenuti per la prima volta questi graffiti, alla metà del XIX secolo, essi vennero considerati primitivi, ma una recente rivalutazione e nuove scoperte ci hanno permesso di comprendere l'importanza dei lavori dell'Età della Pietra, che non sono solamente di alto livello artistico, ma costituiscono anche degli importanti indizi per una migliore conoscenza della cultura e delle credenze di quell'epoca.
La datazione di queste pitture rimane spesso incerta e non di rado dà luogo a polemiche, in quanto i metodi utilizzati, come quello al radio carbonio, possono essere facilmente "ingannati" da campioni contaminati da materiale più antico o più recente, e ciò avviene con molta facilità all'interno delle caverne.
I soggetti più comuni nelle pitture rupestri sono i grandi animali selvaggi, come il bisonte. Sono spesso presenti anche impronte umane. L'antropologo Leroi-Gourhan ha riconosciuto delle regolarità nelle rappresentazioni di bovini ed equini e nelle associazioni di questi rispettivamente al sesso femminile e al sesso maschile. L’applicazione del colore avveniva mediante le dite oppure tramite l’utilizzo di cannucce o  con pennelli realizzati con erbe o muschio . Tra i soggetti più dipinti troviamo impronte umane e animali selvaggi: bisonti, cavalli, orsi e cervi.  
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Francesca &Martina